Archivi categoria: Numero 14
Jerzy Pilch, “Bevo perché bevo”
«Perché bevi?», chiese Alberta. «Alberta», risposi con un groppo alla gola, «ti avessi conosciuto vent’anni fa, adesso non berrei affatto». «In primo luogo, vent’anni fa avevo solo quattro anni e, se mi avessi davvero conosciuto a quel tempo, allora sì … Continua a leggere
Alain Robbe-Grillet, “Topologia di una città fantasma”
Nella cel(lu)la generatrice La prima cosa che colpisce, è l’altezza dei muri: così alti, così smisurati rispetto alla statura dei personaggi, che non ci si pone neppure il problema di sapere se esista o no un soffitto; sì: l’estrema altezza … Continua a leggere
Malcolm Lowry, “L’importanza di una vita da alcolizzato”
Il Console sedeva perfettamente immobile con gli occhi fissi sul pavimento mentre l’enormità dell’insulto penetrava nella sua anima. Come se, come se, come se non fosse stato lucido e snebbiato anche in quel momento! C’era tuttavia nell’accusa qualche elusiva sottigliezza … Continua a leggere
Manlio Cancogni, “L’alba”
Nell’ora che precede l’alba di un giorno invernale, grigio e nebbioso, le finestre innumerevoli dell’ex reggia erano ancora spente; e lui, povero mendicante, un clochard, che aveva passato la notte all’addiaccio, sveglio da poco, le guardava attento, come se aspettasse … Continua a leggere
Dino Buzzati, Tre racconti scelti
La casa ideale Se fossi molto ricco mi costruirei una casa così: una anticamera minuscola, un angusto corridoio, un misero soggiorno, una squallida camera da letto, mobili poveri, e nudi, pochi quadri, niente tappeti, niente tende, lampade incomode e fioche, … Continua a leggere