EDITORIALE
Benvenuti sul numero 20e post5 di Cadillac Magazine. Oggi è l’8 giugno del 2020, l’anno del covid19. Detto così non ha molto senso, ma tra vent’anni sarà struggente. Questo dovrebbe essere l’ultimo dei numeri postumi dedicati alla narrativa, anche se in questo caso proponiamo di tutto tranne che autori emergenti. Alois Hotschnig è già affermato in patria, e noi siamo i primi a proporlo, grazie ad Ada Vallorani. Azorín in Spagna è un classico, ma siamo certi che prima o poi verrà riconosciuto anche da noi; proponiamo un testo inedito della traduzione della bravissima Carmen Romeo. Futabatei Shimei è l’inventore del romanzo giapponese moderno, un mostro sacro in patria, sconosciuto da noi. Anaïs Nin non ha bisogno di presentazioni, e in verità non siamo stati originalissimi nella scelta del racconto, ma. Musil e Gončarov, voglio dire. Franziska zu Reventlow è personaggio da riscoprire, e noi proponiamo qualche frammento di un romanzo pubblicato da Adelphi, entro le battute consentite dalla legge. Borges, beh, come Musil e Gončarov, e anche qui siamo stati banalotti nella scelta del racconto, ma a volte vale la pena d’esser banali. Di Lawrence proponiamo un racconto che qualcuno di aveva caldamente consigliato e non ricordiamo più chi e ci dispiace moltissimo. Ma il massimo della prevedibilità l’abbiamo toccato ospitando quel capolavoro di Hawthorne che risponde al titolo di Wakefield, ammesso che i racconti possano rispondere se li chiamate. Ma voi provateci. Buona lettura.
La redazione
—
Copertina: Elena Miele
INDICE
Alois Hotschnig, Forse stavolta, forse adesso [estratto]
Azorín, Montaigne
Futabatei Shimei, Mediocrità [estratto]
Anais Nin, Lilith
Robert Musil, L’uomo senza qualità [estratto]
Gončarov, L’inutile ciclo della vita [estratto]
Franziska Zu Reventlow, Il complesso del denato [frammenti]
Jorge Luis Borges, La rosa di Paracelso
H.D. Lawrence, Odore di crisantemi
Hawthorne, Wakefield
—
Scarica il pdf A oppure il pdf B oppure leggi su Issuu (coverA) o su Issuu (coverB)